venerdì 9 dicembre 2011

La salute nel piatto nell'era post genomica



Ippocrate di Cos , il padre della medicina, disse: “Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo” , cosi dicendo il suo pensiero si basava sulla convinzione che gli alimenti fossero in grado di influenzare quello che egli chiamava “calore vitale” dato che molte malattie erano associate alla febbre .
Recentemente le antiche concezioni di Ippocrate acquistano un rinnovato significato; infatti la scienza Nutrigenomica studia le interazioni tra alimentazione e genetica per capire come le interazioni molecolari siano responsabili della insorgenza di alcune patologie alimentari. Le moderne ricerche che correlano genetica e metabolismo permettono infatti di comprendere come gli effetti nutrizionali agiscano nel determinare patologie come obesita' diebete ed altri , disordini cronici di origine alimentare. In sostanza si e capito che diversamente dal Dogma Centrale della Biologia”, che proponeva l' idea che il flusso di informazione genetica fosse unidirezionale e cioe' che solo il DNA potesse fornire informazione in una sequenza Top-down tra DNA->RNA->Proteine. Viceversa gli studi di Nutrigenomica dimostrano come il cibo sia in grado di fornire informazioni ai nostri geni, in quanto alcune molecole bio-attive contenute nei cibi, sono in grado di intervenire sulla espressione genetica, attivando o disattivando come interruttori molecolari , alcuni geni, in un sistema cellulare che funziona come un network di informazione dove la comunicazione procede interattivamente. Da tali brevi considerazioni sulla Nutrigenomica consegue che la scelta di alimenti di qualità ed il loro potenziamento alimentare con additivi nutraceutici, puo' realmente fare la differenza sulla nostra salute e sul nostro sentirci bene (benessere ) e sentirsi belli (bellessere).
Certamente diviene ancora piu necessario difenderci ai “Veleni Nel Piatto” , proprio in quanto molte molecole derivanti da una contaminazione dei cibi possono agire nel reprimere la normale espressione del DNA e di conseguenza causare danni genetici qual il cancro che purtroppo conosciamo essere in costante aumento. Per superare questo situazione, dove l' alimentazione non e' sicura, perche' intrisa di svariate tossine e veleni, e' necessario promuovere un cambiamento culturale.
Pertanto diviene decisivo evitare di pensare che il cibo abbia solo una funzione energetica quantitativa in quanto sappiamo che ogni tipologia di cibo purtroppo e' stata semplicemente considerata in termini di equivalenti calorici , (calorie) anziche per le loro specifiche qualita' molecolari, fondamentalmente utili per la salute . E' necessario pertanto sottolineare che l’ alimentazione, tradotta sistematicamente in quantita' di calorie, ha putroppo permesso di acquisire l’ idea che ogni "schifezza" fosse buona per procurarci energia dall’ alimentazione ; cosi che abbiamo importato i Mc Donald, che certamente non hanno contribuito ad elevare il nostro livello culturale sul rapporto tra cibo e salute della “Dieta Mediterranea”.
In vero oggi la chiave di comprensione del nostro benessere in funzione del cibo, necessita di una maggior consapevolezza su cio' che si mangia, mediante una piu elevata comprensione di quali siano le “molecole bio-attive” che determinano le capacita nutritive degli alimenti, viste in relazione alla espressione della informazione genetica del DNA . Emerge pertanto l' importanza di una educazione alimentare che non consideri piu' il cibo, come e' stato nella vecchia tradizione nutrizionale, come fosse soltanto utile quale
elemento che fornisce l'energia e i "mattoni" indispensabili alla ricostruzione della vita. Infatti piu' che della vecchia concezione meccanica della scienza, abbiamo bisogno di diffondere una educazione che superi la concezione termodinamica applicata alla alimentazione, spostando l' attenzione a come il cibo contribuisca a modificare i flussi di informazione biologica che regolano lo svolgersi degli equilibri di trasformazione dinamica che ci permettono di vivere. Tale cambiamento concettuale e' decisivo per aprire nuove opportunita' di sviluppo della produzione alimentare della contemporanea societa' della conoscenza, la quale necessita di una ampia condivisione della innovazione cognitiva basata su strategie di networking finalizzate a promuovere una prospettiva di un nuovo sviluppo sociale ed economico finalizzata sulla valorizzazione della ricerca e della innovazione produttiva. In particolare ponendo la attenzione sulla a efficacia nutrizionale di varie molecole bio-attive reperibili in prodotti naturali ed estratte per la produzione nutraceutica , ci siamo convinti delle necessita di realizzare una Virtual Entreprise di Ricerca ed Impresa denominat
a “NUTRA-SCIENZA” per la promozione di iniziative di networking finalizzate alla creazione di “Impresa a Rete” per la produzione nutraceutica in relazione agli sviluppi della nutrigenomica. Il Network “NUTRA SCIENZA” e' inoltre impegnato nel promuovere e diffondere piu' profonde implicazioni cognitive sia teoriche che applicative viste in relazione alle problematiche di ricerca sulla malnutrizione nell' era post genomica. Dalla Nutrigenomica sappiamo che le potenzialita' di espressione delle informazione genetica non si esauriscono nella trascrizione derivante dal “Dogma Centrale della Biologia” che prevede che una tripletta di nucleotidi corrisponda alla aggiunta di un particolare amminoacido nella catena di costruzione proteica. Tale concezione riduttiva e' estremamente limitativa della funzione di controllo genetico del DNA proprio in quanto le molecole bio-attive derivanti al cibo (metaboliti) determinano non casualmente le attivita di regolazione della espressione genetica. Pertanto il Network “NUTRA-SCIENZA” si e' impegnato nel stimolare la ricerca sui flussi di informazione interattiva che nella cellula inducono la regolazione della espressione della informazione genetica a manifestarsi nelle forme e funzioni caratteristiche di ogni organismo vivente. L' aspetto riduzionista del “Dogma Centrale della Biologia” e' stato spesso criticato in quanto la semplice sequenza di basi , appare incapace di interpretare la complessita' di azione della informazione genetica nella regolazione del sistema vivente

                                                                                                                                           Paolo Manzelli

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