venerdì 23 dicembre 2016

INYCON CARBON CUP 2017

nucciatornatore
A Menfi, il prossimo 29 Dicembre,   in occasione del 
World Cafè di Terr@ 
verrà presentata in anteprima nazionale l'iniziativa  

Project proposal based on Soil Carbon Challenge
 INYCON CARBON CUP 2017  
LiberaUniversitàRuraledeiSaper&deiSaporiOnlus 


                                                   Le emissioni di diossido di carbonio in atmosfera da parte delle energie fossili incide appena il 3.4% sul totale annuo (Lal 2008). Dare la responsabilità alle tecnologie non aiuterà certamente a sistemare il cambiamento del clima, neppure interrompendo all'istante tutte le emissioni su scala globale. Potrebbero volerci molte generazioni per riportare i livelli di diossido di carbonio a valori di sicurezza (IPCC 2007a, 2007b). La riduzione delle emissioni in atmosfera da carburante fossile è necessaria nell'ottica di una stabilizzazione su lungo termine afferma Gaspare Varvaro, Agronomo e animatore della LiberaUniversitàRuraledei Saperi&dei Sapori Onlus. Occorre adottare una visione diversa sul rapporto Carbonio/Cambiamento Climatico. Il carbonio di per se non costituisce un problema, perchè di fatto è elemento di un ciclo biologico, all'interno di un network di viventi auto-motivati, molti dei quali microscopici, i quali spinti dall'energia chimica generata dai raggi solari, crescono, convivono, si nutrono, si moltiplicano, respirano e muoiono. Le piante assorbono il carbonio dall'atmosfera utilizzando l'energia solare e convertendola in carboidrati che alimentano la vita, le azioni, i sentimenti e i pensieri. La maggior parte di questo carbonio ritorna in atmosfera per ossidazione, rilasciando energia. La restante parte si converte in sostanza organica nel suolo, diventando habitat per la biodiversità tellurica, e substrato per la vita futura. Di contro, l'attività antropica ha una enorme influenza sul ciclo del carbonio e in particolare sul territorio: fuoco, arature, deforestazione, erosione hanno un forte impatto negativo su grande scala.

Nell'ultimo decennio diversi movimenti di agricoltura alternativa hanno scoperto come aumentare i livelli di fotosintesi e ridurre l'ossidazione senza sacrificare la produttività. Il bilancio netto può essere stabilizzato, incrementando la materia organica. In altre parole, i "land manager" possono scegliere di costruire suolo invece che distruggerlo, assumendosi la responsabilità della loro decisioni.
Queste innovazioni non  vengono da centri di potere istituzionale o economico, ma dalla periferia. Pensare che questi cambiamenti possano essere promossi dall'alto, da accordi internazionali, da ricerca univeristaria, da conferenze, report o dalle "buone pratiche" non ad alcun risultato. Neppure gli incentivi europei o le manovre di mercato hanno avuto influenza positiva in tal senso, portando anzi all'accettazione condivisa che produrre "organic" significa avere una produzione minore rispetto al convenzionale. Cambiare visione significa porsi "domande diverse":  invece che chiedersi quale sia il miglior modo di accumulare carbonio nel suolo, domandiamoci chi può farlo meglio! Allo stesso modo se vogliamo sapere quanto veloce un uomo può correre i 100 metri,  cosa facciamo? Costruiamo un modello statistico informatico, convochiamo un panel di esperti sulla fisiologia umana, facciamo una ricerca bibbliografica? No, organizzi una corsa, premi il vincitore, e lo imiti (Dorsey 2000). Il miglior modo di predirre il futuro è crearlo, capire dove siamo, dove vogliamo arrivare e di cosa abbiamo bisogno, che direzione vogliamo prendere. Nel caso specifico significa monitorare i cambiamenti del contenuto di carbonio nel suolo.
Che cos'è The Inycon Carbon Cup 2017?
La competizione proposta emula su scala locale la succitata ed è in attesa patrocinio e tutoring da Soil Carbon Coalition, associazione promotrice della Soli Carbon Challenge (World Carbon Cup). L'obiettivo afferama Gaspare Varvaro, ideologo del percorso, è sapere "quanto velocemente i land manager riescono a immobilizzare il carbonio atmosferico nel suolo come sostanza organica stabile capace di trattenere maggiori volumi di acqua e aumentare la fertilità del suolo" tutelando il territorio dai fenomeni erosivi e di dissesto.
La competizione è rivolta a tutti gli imprenditori agricoli, da ora in avanti chiamati "Land Manager", selezionati con apposito bando di concorso che sarà successivamente pubblicati. I partecipanti, dopo una fase di training, decideranno quali strategie applicare per raggiungere l'obbiettivo di aumentare il contenuto di carbonio stabile nella loro azienda. La durata della competizione sarà fissata in 5 anni, con debrief annuali. Per ogni Land Manager verrà definito una porzione di azienda, su cui verranno eseguite le campionature. I campioni di terreno saranno prelevati da una commissione successivamente designata, che avrà anche il compito di giuria, secondo le procedure stabilite dalla Soil Carbon Coalition. Il punteggio finale sarà attribuito secondo una scala che considera anche gli altri fattori che rientrano nel bilancio del carbonio netto.

  La Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori Onlus, non è nuova ad iniziative di successo inedite, dai Borghi GeniusLoci De.Co. a Terr@ TerritorioEnogastronomiaRisorseRurali@groambientali, questa sfida ci permetterà di riconoscere, valutare e immaginare le opportunità di una agricoltura del carbonio e potrà diventare modello per le istituzioni e i governi che successivamente potranno essere capaci di implementare politiche e incentivi appropriati, corretti e localmente adatti, che guideranno alla diffusione ed adozione di sistemi di gestione del territorio innovativi e virtuosi, afferma Nino Sutera 

sabato 17 dicembre 2016

Senza Glutine 120 ricette di impasti naturali per tutta la famiglia


 Elena Gambuzza, l'autrice del libro Senza Glutine 120 ricette di impasti naturali per tutta la famiglia edito da Blu Edizioni.

Ho avuto modo di incontrare e conversare con   l’Autrice, che voglio  ringraziare anche  per la preziosa  dedica.    


Che accade in una famiglia quando il medico annuncia che Flavio, tre anni, è celiaco? C’è  lo racconta la mamma, Elena Gambuzza, siciliana di Vittoria (Ragusa) nel libro "Senza glutine", 120 ricette di impasti naturali per tutta la famiglia. Già nel temine impasti scatta l'interesse per questo testo, perchè è proprio la farina di grano - vietata ai celiaci per il suo contenuto in glutine - a regalare elastici e soffici impasti per pane, pizza e pasta, alla base della nostra buona cucina mediterranea e siciliana. 
La celiachia non è una patologia in espansione, nonostante i tre milioni e mezzo di italiani che ne soffrono, ma sono aumentate le diagnosi e spesso un celiaco non sa di esserlo, attribuendo ad altre cause gli inevitabili malesseri. Esistono in commercio pane, pasta, biscotti,crakers e grissini, fette biscottate e dolci gluten free ma nonostante la complessa lavorazione l'aspetto e la consistenza non sono molto attrattivi. 
Difficile poi accontentare un bambino di tre anni e per non farlo sentire un diverso sia a scuola che in famiglia. Una dieta rigorosa inoltre non esclude il rischio di contaminazione da glutine, specialmente fuori casa, perchè alcuni cereali sono presenti in molti prodotti alimentari, usati nei processi di lavorazione per addensare sughi e creme, per accelerare la stagionatura dei salumi o vengono inseriti in alcuni farmaci come additivi. 
Elena Gambuzza ha cominciato così il suo percorso gastronomico gluten free, testato ogni giorno sui gusti e i suggerimenti di Flavio. Il suo libro, appena presentato a Roma alla X Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, contiene 120 ricette, tutte facilmente realizzabili partendo da farine naturali senza glutine, riso, mais, grano saraceno, ceci, mandorle, maizena e fecola di patate in sostituzione di quella di frumento.Ne risultano piatti equilibrati, in linea con la tradizione mediterranea, con ingredienti gustosi e sani, graditi a tutti, meno trattati di quelli per celiaci disponibili in farmacia e nei supermercati. Studiando consistenze e impasti, ha approntato un ricettario che consente alla sua famiglia di mangiare le stesse cose destinate a Flavio senza per questo rinunciare al sapore, né ai piatti base della cucina italiana: pane, pasta, pizza, torte dolci e salate, stuzzichini, salse dimostrandoci che tutto è possibile. 
Le sue ricette spaziano dagli antipasti ai dolci, senza tralasciare specialità tipiche siciliane come gli arancini e il cuscus. Le semplici istruzioni sulle farine da usare e sulle varianti creative da sperimentare vengono in aiuto a tutti i genitori di bambini celiaci, adeguando l'alimentazione familiare senza perdere il piacere del buon cibo. I consigli non si limitano alla preparazione dei piatti, ma ne raccontano origini e tradizioni.
C'è anche l'attenzione ai rischi della contaminazione ambientale: mai porre il pane gluten free nel cestino di quello normale o mangiare pizza preparata dove viene impastata quella di farina di grano. Permesso anche il classico pizza e birra, con la nuova ottima bionda senza glutine in commercio. La ricetta per un'ottima scaccia (focaccia) ragusana? 100 g di farina di riso, 180 g di acqua, 2 cucchiai di olio di semi (preferibilmente di arachidi),5 g di lievito di birra,un cucchiaino di sale,la punta di un cucchiaino di zucchero.
«Le scacce - scrive Gambuzza - sono la pietanza tipica della mia città. Per noi sono sinonimo di famiglia: nelle belle giornate primaverili ci si riunisce nelle campagne con i forni a legna e si fa tutti insieme scacce e pane. Noi abbiamo l'abitudine di andare in campagna dai miei cognati, che hanno un grande forno a legna che viene arso dagli uomini della famiglia. Le donne e i bambini impastano il pane e le focacce, così anche Flavio ed io creiamo il nostro impasto e inforniamo la nostra focaccia senza glutine».